Inizio contenuto principale del sito

  • Ateneo

A Roma in scena il robot ballerino dell'ARTS Lab

Data pubblicazione: 17.11.2010
Back to Sant'Anna Magazine

La robotica fa un’incursione nel mondo della danza e, per la prima volta, si stabilisce un contatto fatto di una collaborazione diretta tra una delle più interessanti e innovative compagnie di danza, la MASBEDO, e l’ARTS Lab, il laboratorio di robotica della Scuola Superiore Sant'Anna di Pisa, con sede al Polo Sant’Anna Valdera e diretto da Paolo Dario. Dopo il debutto della scorsa estate, in Trentino, adesso lo spettacolo “GLIMA. Una performance”, che ha un “ragno robotico” come coprotagonista, approda al Teatro Vascello di Roma con i due spettacoli di venerdì 19 e di sabato 20 novembre 2010. Si tratta di un successo annunciato, non soltanto di critica ma anche di pubblico poiché per entrambe le date si parla già di un “sold out”. Il “ragno ballerino” è un robot, dalle sembianze molto simili – appunto - a quelle di un ragno, ed è stato messo a punto presso i laboratori di robotica della Scuola Superiore Sant’Anna, con la collaborazione di una spin off, la Techno Deal.

“GLIMA. Una performance” è la nuova produzione di Centrale Fies e di Romaeuropa Festival. La collaborazione tecnica della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa sarà quindi un aspetto fondamentale dello spettacolo, che andrà in scena nella capitale, nell’ambito di “Romaeuropa Festival 2010”. L’aspetto più significativo è notare, come ha spesso sottolineato Paolo Dario, Direttore del Laboratorio ARTS, che la robotica non ha confini e può essere adattata a ogni aspetto della nostra vita, comprese interessanti e, all’apparenza, inusuali forme di collaborazione con linguaggi artistici così distanti.

Ecco una breve introduzione allo spettacolo:
Un personaggio maschile e la sua antagonista femminile si affrontano in una lotta estenuante senza vincitori né vinti, inscindibilmente legati da uno sciame di funi nere che impedisce loro di liberarsi – come una trappola mortale. I loro corpi, i volti, ogni movimento è catturato da una piccola telecamera posizionata su un oggetto meccanico che percorre la scena proiettando la sua visuale su due schermi posti in fondo al palco. E’ attraverso i suoi occhi che il pubblico viene scaraventato vicinissimo ai performer sulla scena. Ed è al centro del palco che Erna Omarsdottir e Damir Todorovic, scelti per la loro fisicità potente e lontana dai clichè classici e contemporanei, si muovono attraverso un codice fisico che nulla ha a che vedere col già visto. Ai quattro lati di un quadrato i due video artisti MASBEDO gestiscono le immagini negli schermi con un mixer video, ai lati opposti invece i due musicisti Lagash e Gianni Maroccolo che tra sperimentazione elettronica e momenti più acustici si esibiscono “live”. Le dimensioni si sdoppiano: una più naturale e teatrale, testimone della lotta primitiva e ossessionante dei due attori l’altra più “visual” legata alla finzione che si snoda tra immagini e dettagli. L’audio viene catturato in forma molto nitida per dar modo allo spettatore di sentire ogni vibrazione, dal rumore della pelle tirata, al respiro dei due attori, al grido di fatica che questa performance mette in atto. Ma Glima non si sviluppa attraverso una coreografia una musica o delle immagini, Glima è già linguaggio. Un formulario complesso e basico che è allo stesso tempo da leggere, vedere, sentire e ascoltare, decifrare. Passo per passo.